“Diventare consapevoli di quello che è reale rispetto a quello che è proliferazione mentale; accettare le sensazioni presenti, invece di cercare di sostituirle con produzioni immaginarie o risposte automatiche. Da millenni gli uomini lavorano su questi due fattori. E questo lavoro è infatti parte imprescindibile di qualsiasi approccio di coaching”.
Tratto dal libro: “Perseverare è umano” di Pietro Trabucchi.
Ciao, oggi ho voluto iniziare il mio post con questa affermazione di Trabucchi, poiché in poche righe esprime molto bene uno dei punti fondamentali di qualsiasi processo di cambiamento: l’arte di dare e ricevere Feed back.
Il feed back è un tema a me molto caro, poiché lo ritengo uno degli elementi imprescindibili per far crescere singoli individui e di conseguenza gruppi di persone, destinate a lavorare insieme.
Ma ancora oggi credo che sia un tema molto poco conosciuto.
L’anno scorso ho avuto il privilegio di seguire dei moduli in SDA Bocconi, per apprendere utili informazioni per gestire al meglio le risorse umane.
E’ il mio lavoro e lo adoro, poiché credo fortemente e con tutto me stesso, che se le persone sono messe in condizione di esprimere il loro potenziale al meglio, niente è impossibile.
Nessun obiettivo può essere irraggiungibile.
Ma per fare ciò servono esperienza, competenze sempre aggiornate, grande umiltà e voglia di mettersi in gioco.
Durante l’esperienza in Bocconi ho appreso i diversi modi in cui “ingaggiare” le persone in base alla loro età, al fine di farle performare al meglio.
Qui sotto ho inserito la slide che ho ricevuto durante il corso.
In quel contesto il focus era puntato sul peso della retribuzione per ognuno dei gruppi esaminati e riguardandola più volte ho visto che alcuni elementi tra cui il feed back erano sempre in posizioni simili rispetto ad altri (in particolare il feed back era tra gli ultimi posti….)
Inizialmente non ho compreso il motivo, poiché darsi feed back sistematici può fare la differenza in qualsiasi ambito.
La mia spiegazione quindi è stata la seguente: darsi feed back è importantissimo, ma fa una paura fottuta.
Dire in faccia a un’altra persona o magari a un tuo superiore che un suo comportamento ti ha fatto rimanere male è difficile e per lo più non siamo abituati.
Inoltre, fattore ancora più importante, si considera il feed back solo come qualcosa di negativo e incentrato solo su aspetti che non vanno o da migliorare, quando invece dovremmo abituarci a dare feed back solo positivi, sottolineando le cose che funzionano.
Il tema è veramente vasto e molto interessante, e se applicato nei modi giusti potrebbe migliorare la tua sfera lavorativa e soprattutto quella personale.
Se desideri ricevere ulteriori informazioni e soprattutto alcune modalità molto semplici, ma altrettanto funzionali contattami e sarò felice di condividere con te i modi per dare feed back efficaci.
Poiché il feed back è sempre un dono…
A presto
Davide
4 commenti su “L’arte del feed back”
…mi ha colpito una frase…dare dei feedback a volte fa una fottuta paura…perché significa rischiare…di compromettere…perdere di valore…ecc..ma alla base si deve co costruire …contrattare il proprio rapporto…un minimo d fiducia nell altro…
Hai ragione Stefania, il punto è proprio questo, poichè a volte è necessario mettersi in discussione per migliorare alcuni tipi di rapporti.
Buona giornata!!!
Interessante da leggere con attenzione
Grazie mille Paola.
Buona serata
Davide