I nostri comportamenti

Ciao e ben ritrovato/a.

Oggi desidero parlarti di un tema fondamentale per ispirare e far crescere le persone: la congruenza.

Troppe volte ci si riempie la bocca con teorie fantascientifiche e filosofiche, senza poi dar seguito a questi pur utilissimi concetti.

Si racconta delle grandi imprese che si sono compiute, di come è bene comportarsi in determinate situazioni, di cosa è giusto o sbagliato fare.

Dimenticando che le persone imparano ed apprendono vedendo quello che fai e non solo quello che dici.

Vale per i bambini e vale per tutti noi adulti che giornalmente ci confrontiamo con altri simili.

Anche questa volta voglio cercare di farti passare il messaggio tramite una storia che descrive in modo molto semplice, ma efficace il concetto di umiltà.

Senza di essa non sei nessuno.

Se veramente desideri compiere grandi imprese insieme al tuo team o alle persone a te care, ricorda sempre che di fronte hai qualcuno che potrebbe insegnarti qualcosa, magari a volte anche in modo inaspettato.

Buona lettura.

“UN ANZIANO INCONTRA UN GIOVANE CHE GLI CHIEDE:

– Si ricorda di me? E il vecchio gli dice di no.

Allora il giovane gli dice che è stato il suo studente. E il professore gli

chiede: – Ah sì? E che lavoro fai adesso?

Il giovane risponde: – Beh, faccio l’insegnante.

– Oh, che bello come me? gli dice il vecchio.

– Beh, sì. In realtà, sono diventato un insegnante perché mi ha ispirato

ad essere come lei.

L’anziano, curioso, chiede al giovane di raccontargli come mai. E il

giovane gli racconta questa storia: Un giorno, un mio amico,

anch’egli studente, è arrivato a scuola con un bellissimo orologio,

nuovo e io l’ho rubato. Poco dopo, il mio amico ha notato il furto e

subito si è lamentato con il

nostro insegnante, che era lei. Allora, lei ha detto alla classe:

– L’orologio del vostro compagno è stato rubato durante la lezione di

oggi. Chi ha rubato, per favore, lo restituisca.

Ma io non l’ho restituito perché non volevo farlo.

Poi lei hai chiuso la porta ed ha detto a tutti di alzarci in piedi perché

avrebbe controllato le nostre tasche una per una. Ma, prima, ci ha

detto di chiudere gli occhi. Così abbiamo fatto e lei ha cercato tasca

per tasca e, quando è arrivato da me, ha trovato l’orologio e l’ha preso.

Ha continuato a cercare nelle tasche di tutti e, quando ha finito, ha

detto: – Aprite gli occhi. Ho trovato l’orologio.

Non mi ha mai detto niente e non ha mai menzionato l’episodio. Non

ha mai fatto il nome di chi era stato quello che aveva

rubato. Quel giorno, lei ha salvato la mia dignità per sempre. È stato il

giorno più vergognoso della mia vita. Non mi ha mai detto nulla e,

anche se non mi ha mai sgridato né mi ha mai chiamato per darmi una

lezione morale, ho ricevuto il messaggio chiaramente. E, grazie a lei

ho capito che questo è quello che deve fare un vero educatore. Si

ricorda di questo episodio, professore?

E il professore rispose: Io ricordo la situazione, l’orologio rubato, di

aver cercato nelle tasche di tutti ma non ti ricordavo, perché anche io

ho chiuso gli occhi mentre cercavo.

Questo è l’essenza della decenza. Se per correggere hai bisogno di umiliare, allora non sai insegnare.”

A settimana prossima.

Un abbraccio forte.

Davide

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