Aiuto!!!
Siamo come dei termostati.
Rieccoci qui, come promesso andiamo a concludere l’argomento Zona di Comfort.
Hai compreso l’importanza di uscire dalla zona di comfort, per poter apprendere capacità che in futuro potrai scegliere se applicare o meno.
L’ostacolo da superare soprattutto all’inizio è dato dall’attitudine del nostro caro amico cervello: esso infatti, non è stato creato per aiutarci, bensì per proteggerci.
Mi spiego meglio, pensa a quante attività svolge l’organo che possiedi tra le tue orecchie: controllare il battito cardiaco, la respirazione, la percezione dello spazio, attività di riflessione e pensiero varie, ecc…
Essendo già sovraccaricato da tutti questi compiti, non ha proprio voglia di aggiungere ulteriore lavoro e quindi cerca in tutti i modi di non farti fare nuove azioni.
Ti do anche una versione più scientifica.
Negli anni ’50 il chirurgo plastico Maxwell Maltz, paragonò l’atteggiamento verso il cambiamento delle persone al funzionamento di un termostato. Quando si programma un termostato in casa, esso controlla l’impianto della caldaia in maniera tale da mantenere la temperatura desiderata qualunque sia la situazione del tempo esterno. Se in un ambiente entra dell’aria fredda che fa abbassare la temperatura, il termostato attiverà l’impianto di riscaldamento per ripristinare la temperatura desiderata. Viceversa, se fa troppo caldo attiverà l’aria condizionata per raggiungere sempre la temperatura decisa in precedenza.
Egli, durante la sua pratica medica si accorse che molti dei suoi pazienti dopo aver subito interventi facciali di ricostruzione anche molto invasivi, guardandosi allo specchio si vedevano come prima dell’intervento. Si chiese come poteva essere giustificato questo comportamento e studiando le dinamiche della coscienza di sé, scoprì un processo di auto correzione interna che chiamò psicocibernetico.
Il termine cibernetico indica un meccanismo di stimolo-risposta presente negli organismi ed in certe macchine, come per esempio, il termostato.
Secondo Maltz, qualunque cambiamento che apportiamo nella nostra vita, porta fuori l’individuo da una zona di tranquillità inviando un segnale chimico di paura, ansia o disagio al nostro sistema nervoso.
La mente coglie questo messaggio, lo codifica come un segnale di pericolo e mette in atto le azioni necessarie per tornare allo stato precedente, proprio come un termostato!
Questo meccanismo non sempre è sbagliato, anzi in certe situazioni può salvare la vita delle persone. Pensate a quando una persona sta per essere investita da una macchina: una scossa di adrenalina trasmessa da un segnale del cervello può permettere alla persona di saltare e salvarsi.
Tuttavia, in un contesto sociale in cui raramente la nostra sopravvivenza giornaliera è in pericolo, lo stesso meccanismo che può fungere da salvavita, può invece contrastare gli sforzi di crescita o cambiamento nella vita e nel lavoro.
Quindi il problema non è nel sistema in sé, ma dipende da come noi interpretiamo il segnale chimico di paura, poiché esso non sempre identifica un reale pericolo, ma è più che altro una serie di domande: “Sei sicuro di volerlo fare?; Stai affrontando una situazione nuova, ne sei consapevole?”
Esso si comporta sempre come un pilota automatico, che interverrà per riportarci sulla rotta stabilita a livello dei circuiti dei neuroni cerebrali.
Per creare nuove relazioni tra i neuroni serve ripetere un atto quotidianamente per diverso tempo, solo così si potranno creare a livello cerebrale nuove e più forti connessioni all’interno della mente inconscia, che si chiameranno nuove abitudini.
Spero di averti aiutato a chiarire ancora meglio questo tema, ti invito ora a continuare a sperimentare in continuazione, sii curioso/a verso questo prezioso dono che è la tua vita e incoraggia chi ti sta attorno a fare lo stesso.
Settimana prossima, ti spiegherò come poter ottimizzare il tuo tempo e le tue energie!!.
Buon week end
Davide
3 commenti su “La zona di comfort- Parte 2”
Grazie Davide per tutto quello che fai per l’impiego e queste PERLE di saggezza, ti sento sempre vicino. Ti auguro una splendida giornata e un felice buon weekend. Con affetto Fabio
Grazie a te Fabio, è un vero piacere sentire queste parole, sono onorato.
Se hai bisogno ci sono!!!
Un abbraccio!
Come sempre condivido a pieno i tuoi consigli e sicuramente ne farò tesoro
Non vedo l’ora di leggere nuovi consigli buona settimana GRANDE